
Parrocchia Beata Vergine Addolorata

PAROLA DI VITA DI LUGLIO
«Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione» (Lc 10,33)
Martine è sul treno della metropolitana di una grande città europea; tutti i passeggeri sono concentrati sul proprio cellulare. Connessi virtualmente, ma realmente intrappolati nell’isolamento. Si domanda: «Ma non siamo più capaci di guardarci negli occhi?».
È esperienza comune, soprattutto nelle società ricche di beni materiali, ma sempre più povere di rapporti umani. Invece il Vangelo torna sempre con la sua proposta originale, creativa, capace di “fare nuove tutte le cose”.
Nel lungo dialogo con il dottore della Legge che gli chiede cosa fare per ereditare la vita eterna, Gesù risponde con la famosa parabola del buon Samaritano: un sacerdote e un levita, figure di rilievo nella società del tempo, vedono un uomo aggredito dai briganti, sul margine della strada, ma passano oltre.
Al dottore della Legge, che conosce bene il comandamento divino dell’amore al prossimo, Gesù propone come modello uno straniero, considerato scismatico e nemico: egli vede il viandante ferito, ma si lascia prendere dalla compassione, un sentimento che nasce da dentro, dal profondo del cuore umano. Perciò interrompe il suo viaggio, gli si avvicina e se ne prende cura.
Gesù sa che ogni persona umana è ferita dal peccato e proprio questa è la sua missione: guarire i cuori con la misericordia e il perdono gratuito di Dio, perché siano a loro volta capaci di vicinanza e condivisione.
«[…] Per imparare a essere misericordiosi come il Padre, perfetti come lui, occorre guardare Gesù, rivelazione piena dell’amore del Padre. […] l’amore è il valore assoluto che dà senso a tutto il resto […] che trova la sua espressione più alta nella misericordia. Misericordia che aiuta a vedere sempre nuove le persone con le quali viviamo ogni giorno in famiglia, a scuola, al lavoro, senza ricordarci più dei loro difetti, degli sbagli; che ci fa non giudicare, ma perdonare i torti subiti. Anzi dimenticarli».
La risposta finale e decisiva si esprime con un invito chiaro: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso». È quello che Gesù ripete a chiunque accoglie la sua Parola: farsi prossimi, prendendo l’iniziativa di “toccare” le ferite delle persone incontrate ogni giorno sulle strade della vita.
Per vivere la prossimità evangelica, prima di tutto chiediamo a Gesù di guarirci dalla cecità dei pregiudizi e dell’indifferenza, che ci impedisce di vedere oltre noi stessi. Poi impariamo dal Samaritano la capacità di compassione, che lo spinge a mettere in gioco la sua stessa vita. Imitiamo la sua prontezza a fare il primo passo verso l’altro e la disponibilità ad ascoltarlo, a fare nostro il suo dolore, liberi dai giudizi e dall’ansia di “perdere tempo”.
È l’esperienza di una giovane coreana: «Ho cercato di aiutare un’adolescente che non era della mia cultura e che non conoscevo bene. Eppure, anche se non sapevo cosa e come fare, ho preso il coraggio di provarci. E con sorpresa ho notato, che – offrendo quell’aiuto – io stessa mi sono ritrovata “guarita” nelle mie ferite interiori».
Questa Parola ci offre la chiave d’oro per realizzare l’umanesimo cristiano: ci rende consapevoli della comune umanità, in cui si riflette l’immagine di Dio, e ci insegna a superare con coraggio la categoria della “vicinanza” fisica e culturale. In questa prospettiva, è possibile allargare i confini del “noi” fino all’orizzonte del “tutti” e ritrovare i fondamenti stessi della vita sociale.
Notizie


Progetto “Ponti Amici 2025”
Le parrocchie di San Vincenzo e Valmaura organizzano la seconda edizione di “Ponti Amici“, un breve periodo alla fine del mese di luglio per ragazzi ucraini della regione di Karkiv, promuovendo amicizia e solidarietà.
Il progetto, che avrà come base la Casa del Giovane, vuole sostenere le difficoltà di questi ragazzi che ogni giorno vivono tra sirene, allarmi, il frastuono dei bombardamenti e le atrocità della guerra. Il Progetto intende sviluppare il senso di amicizia vivendo questa esperienza con volontari e gruppi di ragazzi coetanei della città.
Per collaborare scrivi a pontiamici@gmail.com.
Dove siamo
Piazzale di Valmaura, 7
34148 Trieste (TS)
Telefono (+39) 040 812217
Fax (+39) 040 8330869
